Posted on

Laptop e meeting, una teoria consiglia di tenerli separati

Quando nel 2010 ho ricevuto in regalo il mio primo Ipad, eravamo ancora abituati a partecipare alle riunioni accompagnati da pesanti manager-block oppure agende, regalo di generosi fornitori.

Lavoravo per una nota società metalmeccanica, tutti i livelli erano dotati di desktop, non avevamo budget per innovare il parco tecnologico.

Cominciai quindi a sfruttare il mio nuovo tablet durante le riunioni, abitudine che oggi condivido con moltissimi colleghi che come me si muovono sempre accompagnati dai loro laptop.

Ma è giusto? Una recente ricerca sembra aver dimostrato che i diversi strumenti digitali progettati per migliorare la nostra produttività in realtà potrebbero ostacolarla quando si frappongono fra noi e il focus del meeting o della lezione.

Il multitasking durante le riunioni costa, globalmente parlando, alle società circa 450 bilioni di dollari ogni anno – vedi qui – . I principali colpevoli sono proprio laptop e tablet.

Le forze in gioco sono principalmente psicologiche. Sebbene il multitasking abbia una cattiva reputazione, gestire più cose contemporaneamente è di fatto possibile a seconda del tipo di attività e del relativo impegno mentale richiesto.

Una persona può tranquillamente leggere un libro e ascoltare musica classica allo stesso tempo.

Ricorda: questo è vero solo se usato per una sola attività di concetto alla volta siccome lavora sulla memoria a breve periodo.

Per questo motivo una persona non può leggere un libro e scrivere una mail allo stesso tempo, il ciclo coinvolge due attività di concetto simultaneamente.

In conclusione c’è una grande differenza tra multitasking e task switching, ossia saltare da una attività all’altra.

Non è di fatto possibile lavorare su due attività simili allo stesso tempo. Tornando quindi ai nostri laptop, parliamo di saltare tra due fonti diverse di informazioni e/o attività di concetto: una sollo schermo e l’altra al di fuori, questo è il problema.

La verità è che non possiamo rispondere alle mail, a WhatsApp, alle notifiche dei diversi tool come Trello e Slack e porre la massima attenzione ad una conversazione allo stesso tempo.

Nel caso di informazioni sullo schermo e fuori da esso, l’attenzione può focalizzarsi su una fonte alla volta a meno di non avere un calo di produttività. Moltiplicando  questo calo per tutti i partecipanti di una riunione si ha il costo del tempo perso per il solo motivo di aver tirato fuori i laptop.

LA SOLUZIONE?

La psicologia può aiutarci, la prossima volta che indici una riunione prova questi semplici passaggi:

  • Stabilisci una regola generale che imponga di non utilizzare i laptop durante i meeting.  Prepara la sala con  blocchi e penne in modo da evitare proteste da chi come me utilizza sempre l’ipad e Onenote per prendere appunti (si, ho abbandonato Evernote e poi vi spiegherò perché). Siate coerenti.
  • Nel corso dei meeting da remoto che obbligatoriamente necessitano di un laptop, attiva per tutte le app che potrebbero distrarti la modalità “non disturbare”. Se non è possibile, chiudi le app, nessuna scusa.
  • Sii responsabile. Le persone adorano essere distratte, rispondere ad una notifica genera soddisfazione, per questo motivo non riusciamo a tenere da parte i nostri iphone. Se i tuoi colleghi sono molto indisciplinati, chiedigli di depositare i cellulari in una vaschetta prima che inizia la riunione.

I VANTAGGI

Nell’epoca di industria 4.0 potrà sembrare assurdo vietare uno strumento che dovrebbe facilitare il lavoro, ma l’evidenza del suo abuso è sufficiente per riconsiderare un’opzione più analogica.

Ecco cosa otterrai vietando l’uso dei laptop durante le riunioni:

  • Aumento di empatia: il maggiore contatto visivo e osservare il linguaggio del corpo aiutano a comprendere meglio il punto di vista di chi parla. Un team che ascolta e risponde con maggiore empatia è un team più produttivo.
  • Tempo: quando tutti i partecipanti sono coinvolti, i meeting avranno più energia e le conversazione sarà più efficace. Si arriverà al punto in minor tempo.
  • Comprensione: studi dimostrano che scrivere a mano aiuta a trattenere più informazioni rispetto a quando digitiamo.

Personalmente proverò a seguire questi consigli con qualche piccola modifica, utilizzerò apple pen e ipad per prendere appunti ma disattivando tutte le notifiche.

Fatemi sapere cosa ne pensate, a presto!


Grazie per aver letto l’articolo! Se sei interessato al GDPR e alle realtà industriali che progettano è producono su commessa, ti consiglio i miei testi “Il GDPR è un gioco da ragazzi” e “Engineering To Order” . I testi contengono una grande quantità di modelli e approfondimenti che sono sicuro ti saranno utili.

Li puoi trovare su Amazon e sono disponibili per Kindle Unlimited 

Registrati ad Amazon Business (e ottieni un codice sconto del 20%) e Amazon Prime

Posted on

Industry 4.0 – 8 Competence Center in fase negoziale

I Competence Center sono una delle innovazioni introdotte dal piano Industry 4.0. Si tratta di poli di innovazione costituiti nella forma di partenariato pubblico-privato da almeno un organismo di ricerca e da una o più imprese.

Obiettivo dei Competence Center è l’orientamento e la formazione delle imprese e l’attuazione di progetti di innovazione, ricerca industriale e sviluppo sperimentale in ambito 4.0

Il bando è stato pubblicato lo scorso 29 gennaio, il termine ultimo per la presentazione delle domande fissato al 30 aprile.

Solo due delle dieci candidature non sono state ammesse alla fase negoziale con il ministero dello Sviluppo Economico, di seguito la graduatoria:

1. Politecnico di Torino – Manufacturing 4.0, concentrato soprattutto sulla innovazione manifatturiera;

2. Politecnico di Milano – Made in Italy 4.0, concentrato sulla manifattura digitale (sistemi cyber-fisici per il manifatturiero avanzato);

3. Alma Mater Studiorum Università di Bologna- Bi-rex, un progetto a tutto campo che spazia dal 3D alla sensoristica, dai big data alla logistica;

4. Scuola Superiore Sant’anna di Pisa – Artes 4.0, focus su robotica applicativa;

5. Università di Padova – che si concentra sulle tecnologie “Smact” (Social network, Mobile platforms &Apps, Advanced Analytics and Big Data, Cloud, Internet of Things).

6. Federico II di Napoli – Industry 4.0 che punta su progetti di integrazione di filiera e di sistema con ricadute prioritarie per i settori automotive, aerospazio, ferroviario, cantieristico;

7. Consiglio nazionale delle ricerche – Start 4.0;

8. La Sapienza di Roma – Cyber 4.0, focalizzata su cybersecurity per automotive, e-health e aerospazio;

Esclusi il Centro siciliano di fisica nucleare e l’Università di Catania.

Circa 400 le imprese alleate tra cui Fca, Leonardo, Ge Avio, Tim, Ibm, Siemens, Eni, Brembo, Comau, Bonfiglioli, Ducati, Ima, Stm, Hitachi, Philip Morris, Electrolux, Danieli, Adler, Ericsson, Mermec.

La prossima fase di negoziazione vedrà i partenariati impegnati nella presentazione dei progetti per ottenere il decreto di concessione contenente sono solo obiettivi e tempi di realizzazione ma anche indicazione delle spese ammissibili.

73 i milioni a disposizione, una dote non da poco ottenuta recuperando fondi perenti del ministero e attingendo in piccola parte dai fondi Ue per il Mezzogiorni (dedicati ai centri del Sud):

– 65% per costituzione e avviamento dei competence center

– 35% per finanziamento progetti di innovazione con particolare riferimento alla ricerca applicata e non di base

Personalmente sono già entrato in contatto con i promotori della Federico II, ai quali rivolgo un grande in bocca al lupo e con i quali non vedo l’ora di collaborare!


Grazie per aver letto l’articolo! Se sei interessato al GDPR e alle realtà industriali che progettano è producono su commessa, ti consiglio i miei testi “Il GDPR è un gioco da ragazzi” e “Engineering To Order” . I testi contengono una grande quantità di modelli e approfondimenti che sono sicuro ti saranno utili.

Li puoi trovare su Amazon e sono disponibili per Kindle Unlimited 

Registrati ad Amazon Business (e ottieni un codice sconto del 20%) e Amazon Prime

Posted on

GDPR – Come modificare il Curriculum Vitae

GDPR e Curriculum Vitae, in che modo occorre modificare il CV per il rilascio della autorizzazione al trattamento dei dati personali?

Se state cercando una nuova occupazione, prima di inviare Curriculum Vitae in giro leggete attentamente questo post. Per garantire il rispetto e la sicurezza della propria privacy e la conformità al GDPR bastano pochi passaggi.

Innanzitutto vi consiglio di visitare il sito internet della società a cui desiderate inviare il Curriculum Vitae, non solo per prendere informazioni utili in sede di colloquio (prodotti, mercato di riferimento ecc.) ma anche per leggere con attenzione l’informativa per il trattamento dei dati personali.

Teoricamente l’informativa dovrebbe contenere una sezione dedicata alla gestione delle risorse umane in accordo al GDPR con le seguenti informazioni:

  • Identità del Titolare e del/dei responsabili del trattamento
  • Fonte dei dati inerenti alla gestione dei Curriculum Vitae e ai colloqui di valutazione
  • Finalità del trattamento
  • Destinatari dei dati
  • Trasferimento dei dati
  • Conservazione dei dati con relativa indicazione del periodo
  • Diritti dell’interessato
  • Revoca del consenso
  • Proposizione del richiamo
  • Rifiuto al conferimento dei dati
  • Eventuali processi decisionali automatizzati

Passando al Curriculum Vitae, è indispensabile inserire l’Autorizzazione al Trattamento Dei Dati Personali, acconsentendo esplicitamente al trattamento da parte dell’organizzazione a cui si vuole inviare ricevere il documento.

Attenzione, l’unica autorizzazione valida deve essere riferita al Regolamento Europeo per la Protezione dei Dati Personali (GDPR) :

Autorizzo il trattamento dei miei dati personali ai sensi dell’art. 13 d. lgs. 30 giugno 2006 n°196 – “Codice in materia di protezione dei dati personali” e dell’art. 13 GDPR 679/16 – “Regolamento europeo sulla protezione dei dati personali”.

Inserire l’autorizzazione è molto importante siccome in sua assenza la Società che riceve il Curriculum Vitae non potrà utilizzare nessun dato in esso contenuto,  annullando l’opportunità di essere chiamati per un colloquio di lavoro.

Al pari della precedente normativa, potete inserire l’autorizzazione in calce al Curriculum Vitae, personalmente preferisco inserirla come nota a pie di pagina in modo da non compromettere la leggibilità del documento.

Ultima nota, ricordate di firmare sempre il Curriculum Vitae.

In bocca al lupo a tutti!


Grazie per aver letto l’articolo! Se sei interessato al GDPR e alle realtà industriali che progettano è producono su commessa, ti consiglio i miei testi “Il GDPR è un gioco da ragazzi” e “Engineering To Order” . I testi contengono una grande quantità di modelli e approfondimenti che sono sicuro ti saranno utili.

Li puoi trovare su Amazon e sono disponibili per Kindle Unlimited

Posted on

CALIMOTO – Il navigatore progettato per i motociclisti

Calimoto è il primo navigatore dedicato esclusivamente ai motociclisti. Qualche tempo fa parlammo di Waze e della nuova opzione per le due ruote, dimostrazione che il mercato sta finalmente recependo cosa chiedono i consumatori.

Calimotoqui il sito ufficiale – è nata  dall’intuizione di un giovane motociclista berlinese, Sebastian Dambeck, che per la sua tesi di laurea elabora un algoritmo in grado di riconoscere le curve, tanto amate da noi motociclisti.

La valutazione di molteplici fattori come la tipologia del manto stradale permettono di calcolare il migliore percorso di guida per ogni profilo di motociclista.

Le strade più tortuose sono indicate da bordi rossi in modo da mostrare dove ci aspettano i percorsi più entusiasmanti.

Possibile aggiungere i punti di interesse direttamente sulla mappa in modo da pianificare il percorso ideale

Il grande vantaggio è che il navigatore funziona completamente offline e quindi permette di risparmiare giga preziosi e non utilizzare roaming.

Altra funzione che personalmente adoro è la possibilità di generare percorsi circolari, preziosa per chi come me ha poche occasioni di svago: basta inserire  la lunghezza del percorso desiderato e la direzione e in un attimo il gioco è fatto.

Per la registrazione non è possibile utilizzare l’account di Facebook, scelta non proprio felicissima se si considera l’ambizione di creare una comunità di biker.

Tutti gli utenti che decideranno di scaricare l’app, potranno utilizzare gratuitamente tutte le funzioni come il tracking e l’illustrazione dei percorsi off-road ma solo in relazione alla mappa della propria area geografica.

Per cominciare non è una grande limitazione.  Se vi piace Calimoto e avete l’esigenza di utilizzare ulteriori mappe potete sempre acquistarle in-app. Tra gli altri servizi inclusi nei piani a pagamento c’è la segnalazione di zone di pericolo come le postazioni autovelox, e, nel futuro, previsioni meteo in tempo reale e analisi di accelerazione e angolo di piega.

I costi sono 0,77€/settimana se acquistato il piano annuale di 39,99€, oppure 2,99€/settimana per chi invece raramente abbandona la propria area regionale.

Ho testato ancora poco il navigatore e per ora devo dire che non sono molto soddisfatto: quando genero percorsi circolari continua a propormi di imbarcarmi per le isole!

È disponibile sia per IPhone che Android.

Fatemi sapere come vi trovate, buon viaggio a tutti!


Grazie per aver letto l’articolo! Se sei interessato al GDPR e alle realtà industriali che progettano è producono su commessa, ti consiglio i miei testi “Il GDPR è un gioco da ragazzi” e “Engineering To Order” . I testi contengono una grande quantità di modelli e approfondimenti che sono sicuro ti saranno utili.

Li puoi trovare su Amazon e sono disponibili per Kindle Unlimited 

Registrati ad Amazon Business (e ottieni un codice sconto del 20%) e Amazon Prime

Posted on

Dimissioni Volontarie e Risoluzioni Consensuali tramite App

L’industria italiana si appresta a colmare il gap dei ricavi rispetto al picco pre-crisi, questo quanto riportato dal Sole24Ore nella edizione di ieri.

Nonostante il gap occupazionale sia ancora ampio, ho personalmente costatato una certa effervescenza del mercato del lavoro specialmente negli ultimi 12 mesi.

Per tutti quelli che si accingono ad accettare nuove sfide lavorative, sarà utile la App “Dimissioni Volontarie” messa a disposizione ad inizio anno dal Ministero del Lavoro e delle Politiche Sociali per la risoluzione consensuale del rapporto di lavoro.

Dimissioni Volontarie è disponibile sia per dispositivi Apple che Android e amplia la rosa di servizi online messi a disposizione del Ministero.

La App, in accordo a quanto indicato dal Jobs Act – che impone di utilizzare esclusivamente la modalità telematica per le dimissioni volontarie – consente agli utenti di accedere alla procedura con pochi passaggi.

Per l’accesso è necessario possedere lo SPID, il Sistema Pubblico di Identità Digitale introdotto lo scorso anno.

In alternativa è ancora possibile utilizzare PIN Dispositivo accedendo al portale INPS.

In altre parole SPID integrerà inizialmente e gradualmente il PIN dispositivo INPS e il PIN Agenzia delle Entrate, o altri tipi di pin, per poi sostituirli poi in tutti i servizi telematici della PA saranno integrati.

In bocca al lupo a tutti


Grazie per aver letto l’articolo! Se sei interessato al GDPR e alle realtà industriali che progettano è producono su commessa, ti consiglio i miei testi “Il GDPR è un gioco da ragazzi” e “Engineering To Order” . I testi contengono una grande quantità di modelli e approfondimenti che sono sicuro ti saranno utili.

Li puoi trovare su Amazon e sono disponibili per Kindle Unlimited 

Registrati ad Amazon Business (e ottieni un codice sconto del 20%) e Amazon Prime

Posted on

GDPR – Esempi free di Registro dei Trattamenti

Il nuovo regolamento sulla Privacy, GDPR, introduce il Registro dei Trattamenti come strumento per tenere sotto controllo le operazioni di trattamento dei dati che vengono effettuate all’interno delle Organizzazioni.

Sebbene non obbligatorio per le aziende e gli enti con meno di 250 dipendenti, a mio avviso è SEMPRE opportuno utilizzare il Registro dei Trattamenti come valido strumento per gestire non solo i dati collezionati ma anche i diritti degli interessati.

La sua compilazione offre un momento di ricognizione, la radiografia del patrimonio informativo e il motivo per cui si trattano determinati dati. L’occasione per identificare il superfluo e disfarsene.

In rete sono disponibili diverse risorse gratuite:

REGISTRO SEMPLIFICATO

Probabilmente il migliore strumento con cui partire per prendere confidenza con il Registro dei Trattamenti e strutturare in seguito opportunamente il Registro Ufficiale.

Si può scaricare qui, è in lingua italiana e comprende due schede: un foglio nel quale inserire i dati della Organizzazione e il Registro dei Trattamenti.

La scheda Registro contiene i seguenti campi:

  • Trattamento: il tipo di trattamento
  • Dipartimento: unità responsabile (es. marketing)
  • Finalità: finalità del trattamento
  • Tipi di dati: categorie di dati trattati
  • Categoria degli interessati: classificazione degli interessati
  • Categoria dei destinatari: classificazione di chi è destinatario dei dati
  • Consenso/Informativa/Termini ultimi di conservazione: data di inizio e di fine dei consensi e conservazione
  • Misure di sicurezza: misure procedurali e tecnologiche adottate per la protezione dei dati personali
  • Contitolare del trattamento
  • Rappresentante del trattamento
  • Responsabile del trattamento
  • Garanzie di trasferimento: in caso di trasferimento dei dati verso paesi esteri o organizzazioni internazionali è necessario elencare i documenti che salvaguardano e garantiscono dati e processo

MODELLO CNIL

Ne abbiamo già parlato precedentemente, l’Autority francese ha rilasciato un comodissimo strumento sempre in formato Excel, in lingua francese e scaricabile cliccando qui.

Contiene per altro la lista dei paesi aderenti e non aderenti, ed è diviso in tre schede:

  • Lista dei trattamenti
  • Modello scheda trattamento

Trattasi di un buon prodotto che però vi consiglio di integrare con piccoli accorgimenti come il collegamento ipertestuale tra la lista dei trattamenti e le rispettive schede (oltre che tradurlo in Italiano/Inglese)

MODELLO CPP

Anche l’Autority belga ha prodotto un utile registro dei trattamenti in lingua inglese e scaricabile gratuitamente qui.

Il documento in formato excel è diviso in 5 schede:

  • Identificazione dell’organizzazione che gestisce il registro
  • Il registro corrente
  • Elenchi di valori che vengono in aiuto per completare il registro
  • Manuale d’uso
  • Mappatura del registro

Spero vi sia utile, a presto!


Grazie per aver letto l’articolo! Se sei interessato al GDPR e alle realtà industriali che progettano è producono su commessa, ti consiglio i miei testi “Il GDPR è un gioco da ragazzi” e “Engineering To Order” . I testi contengono una grande quantità di modelli e approfondimenti che sono sicuro ti saranno utili.

Li puoi trovare su Amazon e sono disponibili per Kindle Unlimited 

Registrati ad Amazon Business (e ottieni un codice sconto del 20%) e Amazon Prime

Posted on

Scheda Carburante e Fatturazione Elettronica – Proroga

Proroga e nessuna sanzione fino a dicembre.

Della nuova regolamentazione in relazione all’utilizzo della scheda carburante abbiamo già parlato qui.

L’obbligo di utilizzare la fatturazione elettronica a partire dal prossimo 1° Luglio per l’acquisto dei carburanti vedrà un periodo di doppio regime.

La data quindi finale di abrogazione è il prossimo 1° gennaio 2019, quando la fatturazione elettronica diventerà obbligatoria per tutte le operazioni tra privati.

Questo il contenuto dell’emendamento che Forza Italia si appresta a presentare alla Commissione Speciale affinché sia inserito nel decreto Alitalia (atto Senato 297), in accordo alle richieste delle associazioni di categoria.

Quindi sarà possibile utilizzare scheda carburanti per tutta la seconda metà del 2018 senza incorrere in alcuna sanzione.

Parallelamente, la fatturazione elettronica potrà essere utilizzata da professionisti e imprese, ricordandosi però che in questo caso per ottenere detrazione Iva e deduzione dei costi bisognerà pagare con strumenti tracciabili diversi dal contante, ma con un ulteriore opportunità: l’emendamento conferma il credito d’imposta del 50% riconosciuto già dalla manovra 2018 ai distributori di carburanti del totale delle commissioni addebitate per le transazioni effettuate con carte di credito o bancomat dal 1° luglio.

Attenzione, il correttivo al momento si limita al solo comparto dei carburanti. Gli obblighi di certificazione elettronica per le prestazioni rese da subappaltatori e subcontraenti nei rapporti con le pubbliche amministrazioni partiranno senza alcuna deroga dal 1° luglio 2018 così come previsto dalla legge di Bilancio.


Grazie per aver letto l’articolo! Se sei interessato al GDPR e alle realtà industriali che progettano è producono su commessa, ti consiglio i miei testi “Il GDPR è un gioco da ragazzi” e “Engineering To Order” . I testi contengono una grande quantità di modelli e approfondimenti che sono sicuro ti saranno utili.

Li puoi trovare su Amazon e sono disponibili per Kindle Unlimited

 

Posted on

Microsoft Office 365 e GDPR – Quale piano scegliere

Una grande novità del nuovo GDPR è costituita dal principio della “responsabilizzazione”  dei datori di lavoro, ossia dall’adozione di comportamenti pro-attivi, volti a dimostrare la concreta adozione di misure necessarie ad assicurare l’applicazione del regolamento

Tutti i soggetti sono tenuti a rispettare le 5 regole di cui abbiamo parlato qui:

  1. Uso della Crittografia
  2. Assicurare i requisiti generici di sicurezza
  3. Assicurare la continuità del servizi
  4. Elaborare efficaci procedure
  5. Fare attenzione ai rischi

Molti sono gli strumenti a disposizione che si dichiarano GDPR Ready, fra questi Office365 con la sua completa offerta di soluzioni Business.

Occorre però approfondire quale piano scegliere soprattutto in riferimento alla Crittografia.

Office 365 offre una soluzione di crittografia conosciuta come “Encryption at Rest and in Transit”.

Sia la versione Consumer che quella Business seguono gli standard TLS/SSL e AES per proteggere la confidenzialità e l’integrità dei dati degli utenti.

In particolare, per le informazioni in transito (Transit) tutti i server con i quali dialogano gli utenti instaurano con i client una sessione sicura usando TLS/SSL per proteggere i contenuti. Questo vale per tutti i device usati dai client come per esempio Skype for Business Online, OneDrive, Outlook e Outlook Online.

Per le informazioni a destinazione (Rest), Office 365 utilizza la funzionalità di protezione dei dati BitLocker Drive che usa l’algoritmo di crittografia AES 256bit sull’intera partizione nella quale sono conservati i dati dei messaggi, incluse email, Instant Messaging, al pari dei contenuti conservati in SharePoint Online e OneDrive.

I piani E3/E5 aiutano a proteggere i dati ulteriormente e a mitigare accessi non autorizzati, furto e perdita di dati ecc. Questa infografica MSFT_cloud_architecture_informationprotection mostra cosa è disponibile per tutti gli utenti e cosa è riservato ad E3 o E5.

Alcune delle funzionalità di E3 che possono aiutare in materia di GDPR sono:

  • Protection features provided by Azure Information Protection
  • Office 365 Message Encryption
  • Data loss prevention
  • Litigation Holds

Un buon posto dove iniziare per approfondire il tema è qui 

oppure qui 


Grazie per aver letto l’articolo! Se sei interessato al GDPR e alle realtà industriali che progettano è producono su commessa, ti consiglio i miei testi “Il GDPR è un gioco da ragazzi” e “Engineering To Order” . I testi contengono una grande quantità di modelli e approfondimenti che sono sicuro ti saranno utili.

Li puoi trovare su Amazon e sono disponibili per Kindle Unlimited 

Registrati ad Amazon Business (e ottieni un codice sconto del 20%) e Amazon Prime

Posted on

GDPR e Banca dati DPO – Il Garante predispone la modulistica online

Dei DPO abbiamo già parlato qui, ricordiamo che non sempre è obbligatoria la nomina del Responsabile della Protezione dei dati ma qualora la vostra realtà rientri fra quelle interessate è importante sapere che in settimana partirà la procedura online che consente di comunicare al Garante la designazione della nuova figura.

Tutti i modelli sono da oggi disponibili sul sito della Authority, tutte le pubbliche amministrazioni e i privati il cui core business è legato al trattamento dei dati (art. 37)devono prenderne visione e prepararsi per l’inoltro elettronico.

Il consiglio è sempre di provvedere alla nomina anche nel caso non siate un soggetto obbligato, in modo da dar seguito al principio di accountability su cui fa perno il regolamento europeo.

Il modulo si compone di quattro fogli dove sono riportate le coordinate di chi effettua la comunicazione, del titolare o del responsabile del trattamento e, ovviamente, del DPO.

Il modulo andrà compilato online accedendovi attraverso il sito del Garante. Una volta inserite tutte le informazioni, si riceverà una mail con allegato un file. Quest’ultimo dovrà essere sottoscritto con firma digitale qualificata e spedito entro 48 ore dalla ricezione.

Il buon esito della operazione sarà comunicato a mezzo mail, contenente il numero di protocollo della pratica, a entrambi i soggetti coinvolti: il Titolare e il DPO.

Vi ricordo che l’obbligo di comunicazione scatta nel momento in cui si nomina il DPO.

Le informazioni saranno raccolte all’interno di una banca dati contenente quindi l’elenco nazionale dei DPO. Lo scopo è permettere al Garante di contattare in modo rapido i responsabili della protezione dei dati, responsabili che devono fungere da tramite tra Azienda/P.A. e il Garante.

Saranno inoltre promosse iniziative, occasioni di aggiornamento e diffusione di documentazione.


Grazie per aver letto l’articolo! Se sei interessato al GDPR e alle realtà industriali che progettano è producono su commessa, ti consiglio i miei testi “Il GDPR è un gioco da ragazzi” e “Engineering To Order” . I testi contengono una grande quantità di modelli e approfondimenti che sono sicuro ti saranno utili.

Li puoi trovare su Amazon e sono disponibili per Kindle Unlimited 

Registrati ad Amazon Business (e ottieni un codice sconto del 20%) e Amazon Prime

Posted on

Hannes, la mano robot mossa dal pensiero

Inail e Istituto Italiano di Tecnolofia (IIT) hanno dato vita ad Hannes, la mano robotica messa in moto dal pensiero. Con un investimento di oltre 7 milioni di euro, il nuovo gioiello sarà dotato di biosensori e tanta intelligenza artificiale.

Una mano protesica poliarticolata progettata coinvolgendo oltre 50 persone divise in focus group per meglio identificare le esigenze dei futuri utilizzatori. Tutte le informazioni sono state condivise in seguito con i team tecnici, costituiti da ingegneri, medici e ricercatori. Il processo è stato iterato fino alla definizione del prototipo.

l progetto è stato sviluppato da Rehab Technologies, laboratorio nato nel 2013 per volontà congiunta di Iit e Inail ed è un omaggio al professor Johannes Schmidl, scomparso nel 1996 e direttore tecnico del Centro protesi Inail di Budrio, padre putativo della prima protesi mioelettrica che risale al 1965.

Tra i punti di contatto di protesi e arto sono stati sistemati dei sensori che capteranno gli impulsi della contrazione muscolare e controlleranno il movimento senza la necessità di alcun intervento chirurgico invasivo. Il sistema di controllo è detto mioelettrico e permetterà al paziente di attivare la mano semplicemente pensando al movimento.

La nuova protesi sarà in grado di restituire al pazienze circa il 90% della funzionalità grazie alla tecnologia Dynamic Adaptive Grasp (DAG) che permette di afferrare gli oggetti in modo fluido. L’uso di un solo motore a consumo ridotto darà alla protesi l’autonomia di una giornata.

Hannes avrà inoltre tutte e cinque le dita a differenza della attuali protesi fornite dal sistema sanitario nazionale che prevedono solo tre dita.

Quest’ultimo aspetto è secondo me importantissimo da un punto di vista sociale oltre che funzionale.

Vi consiglio di dare una occhiata al video qui 

Il costo finale dovrebbe essere di poco superiore ai 10.000€ ma il sicuro successo darà luogo ad economie di scala che permetteranno di rendere accessibile a tutti la soluzione.


Grazie per aver letto l’articolo! Se sei interessato al GDPR e alle realtà industriali che progettano è producono su commessa, ti consiglio i miei testi “Il GDPR è un gioco da ragazzi” e “Engineering To Order” . I testi contengono una grande quantità di modelli e approfondimenti che sono sicuro ti saranno utili.

Li puoi trovare su Amazon e sono disponibili per Kindle Unlimited 

Registrati ad Amazon Business (e ottieni un codice sconto del 20%) e Amazon Prime