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Privacy ed email – Vietata la conservazione senza limiti

E’ usanza diffusa di molti datori di lavoro la conservazione delle email scambiate tra i dipendenti tramite gli account aziendali.

Con provvedimento 53/2018 il Garante della Privacy ha però ritenuto illecita questa prassi per i seguenti motivi:

  • Risulta violato l’obbligo di informativa in accordo all’art. 13 del Dlgs 196/2002, laddove la società non abbia debitamente informato i dipendenti «circa modalità e finalità della descritta attività di raccolta e conservazione dei dati relativi all’utilizzo della posta elettronica, né con informativa individualizzata né con la messa a disposizione della policy aziendale»;
  • La conservazione sistematica di tutte le comunicazioni elettroniche scambiate dai dipendenti attraverso gli account aziendali, «anche in vista di possibili contenziosi, per l’intera durata del rapporto di lavoro e successivamente all’interruzione dello stesso», non è risultata conforme ai principi di liceità, necessità e proporzionalità del trattamento (articoli 3 e 11 del Dlgs 196/2003);
  • «La raccolta sistematica delle comunicazioni elettroniche in transito sugli account aziendali dei dipendenti in servizio, la loro memorizzazione per un periodo non predeterminato e comunque, allo stato, amplissimo e la possibilità per il datore di lavoro di accedervi per finalità indicate in astratto e in termini generali» consentirebbe alle società di effettuare un vero e proprio controllo a distanza dell’attività dei dipendenti, risultando perciò – in assenza di procedura autorizzativa – «in contrasto con la disciplina di settore in materia» (articolo 4 dello statuto dei lavoratori);

Delle email degli ex dipendenti abbiamo già discusso qui, il Garante ha ribadito che «gli account riconducibili a persone identificate o identificabili devono essere rimossi previa disattivazione degli stessi».

Non è quindi ammessa la procedura di molte aziende di mantenere temporaneamente attivi gli account degli ex dipendenti.


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Microsoft Teams Tips : Come usare la scheda Wiki

Una delle ultime schede aggiunte a Teams di Microsoft è la “Wiki”. Per chi come me se lo fosse chiesto, potete utilizzare la scheda per creare facilmente Note correlate al Canale, in cui i membri del Team possono inserire non solo commenti statici ma anche menzionare i colleghi usando il simbolo “@”.

A seconda del Team, potresti desiderare di aggiungere una pagina che raccolga le informazioni che si utilizzano più spesso, creando Links, Ritagli ecc.

Quanto in un Team si aggiunge un  nuovo Canale, la scheda Wiki è già presente di default, quindi puoi iniziare ad usarla da subito.

Potresti aver bisogno però di aggiungere altre schede Wiki per organizzare meglio il lavoro, vediamo praticamente di cosa parliamo:

  1. Visita il Canale e clicca sul “+” alla fine dell’elenco Schede.

2. Clicca sull’icona “Wiki”

3. Inserisci il nome della scheda e clicca Salva

In che modo può semplificare il tuo lavoro e incentivare la comunicazione?

Poi per esempio inserire Links a pagine e documenti importanti per il tuo lavoro quotidiano. O magari una pagina di “Benvenuto” per i nuovi colleghi, o ancora un Riassunto del progetto e molto altro ancora.

Probabilmente anche tu operi in una organizzazione che lavora per commessa, in questo caso potresti inserire link alla Sintesi di Commessa, piuttosto che alle varie Minute of Meeting.

Puoi anche creare conversazioni legate alle varie sezioni. Puoi facilmente individuare l’icona sulla destra, quando passi con il mouse sul titolo.

La comunicazione è il core business di Team, per questo motivo tutte le comunicazioni sono immediatamente riportate anche nella scheda “Conversazioni” del Canale.

I tre puntini “…” permettono invece di accedere alle opzioni per ordinare i diversi topics, eliminarli e creare collegamenti.

Cosa pensate di questa utilità? Fatemi sapere come avete implementato e come usate Office 365 per migliorare la comunicazione in azienda.

Con lo stesso procedimento è possibile aggiungere anche una scheda di OneNote, quale soluzione preferite?

A presto!


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Lavorare in piedi fa bene al corpo e alla mente – Migliora le tue capacità cognitive

Quando si lavora come me in ufficio, la scrivania dove probabilmente ti trovi in questo momento è anche la postazione dove trascorri gran parte della tua giornata.

Tutti sappiamo che numerosi studi dimostrano quanto trascorrere seduti lunghi periodi di tempo sia dannoso per la salute. Ecco quindi l’intuizione di provare a lavorare in piedi per salvaguardare il nostro fisico.

Ma è una buona idea anche per migliorare la qualità del nostro lavoro?

Una recente ricerca sviluppata da Yaniv Mama della università di Ariel (Israele) suggerirebbe di si.

Ci sono due teorie:

  • Da una parte, restare in piedi richiede molto più sforzo che restare seduti e per questo motivo sembra che richieda maggiore funzione celebrale. I muscoli coinvolti devono essere costantemente monitorati e regolati dal cervello. Esperimenti psicologici suggeriscono che la soglia di attenzione non abbia risorse infinite, per questo motivo stare in piedi potrebbe ridurre queste risorse per destinarle ad altre attività, peggiorando il tuo lavoro.
  • D’altra parte, una contro teoria dimostra che stare in piedi genera un certo livello di stress, in questo caso gli esperimenti hanno mostrato che le persone sotto stress hanno migliori performance cognitive.

Il dr. Mama ha confrontato le due teorie sottoponendo 50 studenti universitari al test di Stroop  – https://it.wikipedia.org/wiki/Effetto_Stroop – mentre erano seduti o in piedi. Il test prevede che i volontari pronuncino ad alta voce il colore con cui è stampata una parola, in alcuni casi la parola è il colore coincidono, in altri casi no (per esempio la parola “rosso” è scritta con inchiostro giallo).

Decine di esperimenti hanno mostrato che i volontari impiegano più tempo a identificare il colore quando è differente dalla parola rispetto a quando le due variabili coincidono. Il gap può aumentare nel caso si richieda ulteriore sforzo mentale nello stesso tempo.

Il risultato finale è che le persone che hanno sostenuto il test in piedi hanno reagito significativamente meglio delle persone sedute. Tornando al gap tra variabili uguali o diverse, il risultato dei volontari in piedi è di circa 100 millisecondi contro i circa 120 millisecondi dei volontari seduti.

A quanto pare lavorare in piedi potrebbe migliorare quindi non solo la tua salute ma anche le tue performance.

Sei ancora seduto?


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Lotus Notes Vs Office 365 – Quale scegliere?

Oggi vi presento il risultato di una ricerca svolta per valutare e confrontare due famose soluzioni : Lotus Notes e Office 365.

Se anche voi state valutando la possibilità di introdurre in azienda nuove soluzioni per la gestione delle comunicazioni ed il lavoro in team, vi sarà sicuramente utile.

Iniziamo con una veloce panoramica.

Lotus Notes

Si tratta di un client email realizzato da IBM, la relativa applicazione server è denominata Domino, le mail sono salvate con estensione .nsf.

E’ in circolazione dai primi anni 90, un pioniere della comunicazione online, prima che termini come “blog” entrassero nel vocabolario comune.

La versione attuale offre talmente tante opportunità da discostarsi decisamente da un semplice client di posta elettronica, è una soluzione aziendale completa. Contiene differenti applicazioni sviluppate anche da terze parti come To-Do List, creazione di modelli, gestione dei contatti in agenda, bookmarks, tools di project managment per la gestione di team e relativi task, forum, condivisione file, messaggi istantanei, blog ecc.

Lotus Notes è accessibile sia da remoto che in locale, di seguito alcune delle principali caratteristiche:

  • Email e messaggi istantanei;
  • Accesso tramite web;
  • To-Do list e calendari per gestire risorse e progetti, con attribuzione delle responsabilità e dei tempi;
  • Possibilità di utilizzare IBM Notes per accedere a dati e applicazioni locali e server-based;

Office 365

Office 365 è una soluzione cloud-based che include diverse applicazioni tra cui MS Exchange Online per la gestione di email e calendari, oltre che numerosi strumenti per la collaborazione come SharePoint, la suite Office (sia locale che web-based), Skype Business e recentemente anche l’innovativa Team. Tutto è accessibile in qualsiasi momento, in qualsiasi luogo e da qualsiasi device. Per usufruire dei servizi occorre sottoscrivere un piano mensile o annuale, ci sono diversi piani che permettono di pagare solo per i servizi che si intende effettivamente sfruttare.

Tra le molte caratteristiche si evidenziano:

  • Office Online, la suite desktop e mobile di Microsoft Office per la collaborazione con Word, Powerpoint, Excel e OneNote;
  • OneDrive, uno spazio cloud per l’archiviazione e la condivisione dei documenti (1TB); 
  • Skype Business per messaggi istantanei, call conference e screen-sharing; 
  • SharePoint per la collaborazione e la creazione di contenuti web;
  • Exchange Online per email e la condivisione di Calendari, Contatti e Task;

Principali differenze tra Lotus Notes e Office 365

Quando una organizzazione decide di valutare una nuova soluzione per la gestione delle comunicazioni che renda più efficace e semplice la condivisione delle informazioni, l’analisi di tutte le alternative è indispensabile.

Di seguito il confronto fra le due soluzioni:

  • Limiti di spazio: Lotus Notes non prevede alcun limite per quanto concerne il servizio mail, al contrario Office 365 fissa il limite di 50GB;
  • IMAP: Office 365 non supporta il protocollo IMAP, per questo motivo gli utenti devono usare il protocollo ActiveSync se desiderano utilizzare un software diverso da Outlook; 
  • Room e Resource Reservation: Ci riferiamo alla gestione dei calendari per l’organizzazione di riunioni. Una risorsa può essere qualsiasi oggetto o luogo che possa essere prenotato per lo svolgimento di una riunione. Risorse sono ad esempio le sale conferenze, le attrezzature video e audio, il servizio ristorazione. Gli utenti possono selezionare una particolare risorsa e riservala per un determinato periodo di tempo. In Lotus Notes, ogni dipartimento ha una un database separato per la gestione delle risorse. Al contrario, in Office 365, è possibile associare ad ogni risorsa un calendario e una mail separata. 

I vantaggi di Office 365 rispetto Lotus Notes

  • Collaborazione: In Office 365 gli utenti possono collaborare in modo intuitivo con i colleghi e i partners della supply chain oltre che con i clienti, lavorando su documenti sempre aggiornati e accessibili praticamente sempre e ovunque;
  • Mobilità: E’ possibile lavorare ovunque da remoto usando le tradizionali applicazioni della suite Office attraverso qualsiasi device, PC, Mac e mobile. Spostandosi e lavorando senza problemi con i documenti di Office localmente sui diversi device o in ambienti web.
  • Gestione dei contenuti: SharePoint aiuta a gestire semplicemente tutte le communities, i blog ecc. nella realizzazione di contenuti e documenti personalizzati; 
  • Comunicazione semplice: Skype Business non ha bisogno di particolari presentazioni, la versione attuale permette di inviare messaggi istantanei, effettuare telefonate e video-chiamate oltre che call conference e la gestione di meeting online. 
  • Microsoft Team: la vera recente innovazione, la risposta di Microsoft a Slack e Trello. Permette la creazione di spazi condivisi e facilmente accessibili, un unico contenitore per tutti i documenti e le conversazioni legate al progetto, a portata di mano grazie alla versione mobile. Tra le diverse opzioni messe a disposizione spiccano: la possibilità di muoversi tra i vari progetti senza perdita di dati, utilizzare i ‘mention’ per segnalare un elemento a uno o più membri del team, vedere a colpo d’occhio lo storico dei commenti e delle modifiche, customizzare gli alert per ricevere notifiche personalizzate,  nuovi strumenti di messaggistica istantanea per permettere ai team di comunicare in tempo reale, un hub per il lavoro in team, la possibilità di personalizzare l’esperienza rispetto alle esigenze dei singoli team, le funzionalità di sicurezza per condividere informazioni in modo protetto.

A proposito di Microsoft Team, l’offerta di Microsoft è interessante perché ibrida definitivamente la realizzazione di documenti Excel, World e PowerPoint con la rete, consente agli autori di mettere fisicamente le mani nei PC di altri autori (ad esempio modificando il documento condiviso), e cambia il paradigma di lavoro documentocentrico attorno al quale hanno lavorato per decenni le aziende e gli uffici di tutto il mondo.

Voi quale servizio avete scelto? Per quali motivi?


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Win/Loss Analysis, come condurla in 5 passi (3) – Conclusioni

Il Responso: Insegnare a partire dalle informazioni raccolte.
Quando il tuo sales team vince una gara, tu impari come costruire sul successo. Ma le sconfitte insegneranno a te alla tua organizzazione anche di più.
Quando un win/loss report trasmette cattive notizie, questa è una buona opportunità per te. Adesso hai la possibilità di preparare i tuoi direttori commerciali a rispondere efficacemente usando :
  • Incentivi;
  • Strumenti di gestione vendite;
  • Coaching;
Non importa se le notizie sono buone o cattive, puoi sempre impiegare queste best practices:
  1. IDENTIFICA “DOVE” HAI PERSO – ANCHE SE HAI VINTO LA GARA
  • Identifica le aree nelle quali puoi fare cambiamenti per semplificare il lavoro dell’ufficio acquisti;
  • Individua idonei KPI e attua i cambiamenti necessari per migliorare i risultati. Una sola sconfitta potrebbe non richiedere un enorme cambiamento di processo. Ma una serie di sconfitte rispetto ad uno specifico competitor richiederà dei cambiamenti.
  1. FOCALIZZATI INNANZITUTTO SUL PROCESSO
Osserva il processo commerciale della tua organizzazione. La maggior parte dei problemi iniziano con un processo difettoso.
  1. DIFFONDERE RAPIDAMENTE LE INFORMAZIONI
Le informazioni ottenute dalla analisi win/loss dovrebbero essere condivise in tempo reale. Il report dovrebbe contenere      indicazioni specifiche per i direttori commerciali sulle azioni da intraprendere, usa un collaboration tool (per esempio      www.trello.com) o semplicemente le email.
  1. COMUNICARE CON I DIRETTORI COMMERCIALI
Crea mini piani d’azione che rendano operative le indicazioni date da applicare sul campo.
  1. DEFINISCI LA TUA POSIZIONE COMPETITIVA
Aiuta i tuoi direttori a creare una descrizione del vostro posizionamento competitivo. Potrà essere usato per educare i reparti      su come valutare e contrastare le richieste e le opportunità del mercato.
  1. COMUNICARE TRASVERSALMENTE ALLA ORGANIZZAZIONE
Comunicare le informazioni trasversalmente a tutta l’organizzazione. Ciò include comunicare con il sales team e con il team di      prodotto.
In sintesi, hai bisogno di informazioni e feedback per migliorare l’organizzazione delle vendite.
L’analisi win/loss è un report prezioso su come stanno andando realmente le vendite. Prova ad usare queste best practices nella tua win/loss analisi.
Conclusioni
Riassumiamo di seguito i cinque punti fondamentali per la conduzione di una win/loss analysis:
    1. Informazioni verificate;
    2. Top 10 dei fattori che portano a concludere positivamente o negativamente una opportunità;
    3. Intervista tempestivamente i clienti;
    4. Analizza e impara dalle informazioni raccolte;
    5. Diffondi rapidamente le informazioni;

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Win/Loss Analysis, come condurla in 5 passi (2) – Imparare dalle informazioni raccolte

Eccoci al secondo appuntamento, potete trovare il primo qui .

Oggi approfondiamo il tema dell’analisi delle informazioni raccolte.
L’analisi: imparare dalle informazioni raccolte
Il passo successivo è analizzare le informazioni che hai raccolto dal Sales team.
Inizia con le opportunità vinte, cosa permette alla tua organizzazione di mantenere la quota di mercato?
Quindi passa alle opportunità perse, cosa impedisce alla tua azienda di vincere?
Ricorda sempre, un cliente in procinto di prendere una decisione di acquisto ha quattro opzioni. I tuoi quattro “competitors” sono:
  1. Non fare nulla. Il problema del cliente non è urgente e non richiede l’allocazione immediata di risorse;
  2. Risolvere internamente. Il cliente attinge alle risorse interne per ottenere un risparmio potenziale di tempo e budget;
  3. Affidarlo ad un competitor. Il cliente decide di affidare il lavoro ad uno dei tuoi competitor diretti;
  4. Cambio di categoria. Il cliente decide di risolvere il suo problema con una soluzione differente. Generalmente ciò significa affidare il lavoro ad un competitor indiretto.
Osserva i dati con un occhio alle interpretazioni. Quali attività sono efficaci e quali inefficaci?
Prova a ragionare tenendo a mente i Lead Indicator e i Lag Indicator della tua organizzazione.
Il termine Lag Indicator è usato per definire un indicatore di risultato, il cui valore è la conseguenza di azioni precedentemente effettuate. I Lag Indicator sono indicatori che misurano dei risultati a consuntivo. Tipici esempio sono gli indicatori economico-finanziari.
Il termine Lead Indicator è usato per definire un indicatore il cui valore è indicativo della performance futura dei Lag Indicator secondo una relazione causa effetto definita con la strategia. I Lead Indicator sono i driver del successo futuro.
Una volta definiti i parametri di confronto e analizzate le informazioni raccolte, investi qualche minuto per relazione le diverse funzioni coinvolte.
La redazione di uno snello verbale ti permetterà di chiarirti le idee e lascerà una traccia per future riflessioni.
A presto per il terzo e ultimo appuntamento!

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Ryanair – Nuove regole per i bagagli, trolley imbarcati in stiva

La notizia sta facendo davvero il giro del web, a partire da ieri 15 gennaio, la Ryanair cambia le regole per il bagaglio a mano.

La compagnia numero uno in Europa aveva già annunciato da qualche mese l’introduzione di nuove tariffe ridotte per i bagagli da stiva: un unico prezzo e un’unica taglia. I passeggeri che non hanno l’imbarco prioritario dovranno però imbarcare (gratuitamente) il bagaglio a mano più grande trasportando in cabina solo una borsa più piccola.

Può sembrare una notizia da poco conto ma rischia di avere un grosso impatto sull’utenza business che sempre più si affida alle compagnie low cost per rientrare nel budget.

L’obiettivo della compagnia è di ridurre il numero di ritardi causati da troppi clienti che arrivano al gate con 2 bagagli a mano.

A mio avviso c’è l’alto rischio di danneggiare l’esperienza di chi effettua trasferte di lavoro in giornata o caratterizzate da tempistiche definite in quanto la nuova politica porterà all’allungamento dei tempi sia per il check-in sia all’atterraggio, quando sarà necessario attendere il bagaglio al nastro trasportatore.

Per portare con sé il bagaglio a bordo senza mandarlo in stiva, dal 15 gennaio 2018 è dunque necessario l’acquisto di un biglietto Plus, Flexi Plus, Family Plus o con imbarco prioritario. Tutti gli altri passeggeri potranno trasportare in cabina la borsa più piccola e mettere in stiva gratuitamente il bagaglio più grande.

Da un punto di vista logistico, al gate saranno presenti due file: Imbarco prioritario/2 borse e imbarco non prioritario/1 borsa. Il diritto all’imbarco prioritario può essere acquistato a 5€ al momento della prenotazione, oppure aggiunto successivamente a 6€ fino a un’ora prima della partenza del volo tramite l’app Ryanair.

Per quanto riguarda dimensioni e pesi :

* Valigia di dimensioni massime pari a 55x40x20 centimetri (il classico trolley piccolo) per un massimo di 10 Kg;

* un piccolo collo (borza, zaino, borsetta, borsa laptop, ecc.) di dimensioni massime 35x20x20 centimetri.

Cosa ne pensate? Continuerete ad viaggiare con Ryanair per lavoro?


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Win/Loss Analysis, come condurla in 5 passi (1) – Il tipo di analisi

Partiamo subito da un aspetto fondamentale : la win/loss review sarà tanto efficace quanto saranno dettagliate le informazioni e i feedback che saremo in grado di raccogliere.
Una volta ottenute le migliori informazioni possibili, occorre svolgere in maniera sistematica una interpretazione sia quantitativa che qualitativa.
Approcciare in modo errato la win/loss analysis è abbastanza comune, in questa serie di nuovi appuntamenti vi spiego come condurre l’analisi in modo da trarne più vantaggi possibili.
L’analisi: Qualitativa e Quantitativa, cosa fare e cosa non fare.
Le migliori win/loss analysis contengono sia informazioni qualitative che quantitative ma ciò che fa la differenza è la “qualità” delle informazioni.
Analisi Quantitativa – Questi dati consistono generalmente nell’analisi dei KPI, ad esempio il numero dei leads qualificati può essere comparato con il numero di win e loss.
Analisi Quantitativa – Cosa NON fare: molte piattaforme CRM contengono campi nei quali i Sales sono chiamati ad inserire il motivo per cui una trattativa non è andata a buon fine. Opzioni per la risposta multipla includono tipicamente il “prezzo” che è la risposta facile per tutti. Nessuno ha intenzione di ammettere di aver perso una opportunità per una ragione diversa dal prezzo!
Se l’informazione è meno che veritiera allora non è utile per la tua analisi.
Analisi Quantitativa – Cosa fare: creare una lista dei 10 principali fattori che portano a concludere positivamente o negativamente una opportunità. Quindi invitate a compilare il report evidenziando in un apposito campo la motivazione OBIETTIVA. Tipicamente l’ufficio commerciale non è un ufficio “obiettivo”. Per questo motivo occorre parlare con gli acquirenti, parlare con gli acquirenti – in particolar modo con quelli finali – è importantissimo per capire cosa è accaduto.
Analisi Qualitativa – Le informazioni qualitative sono informazioni espresse in linguaggio naturale piuttosto che con numeri. Rappresenta l’espressione delle competenze e delle esperienze di tutti i componenti dell’ufficio commerciale. Queste informazioni ti aiutano a capire cosa è accaduto, in modo da pianificare futuri miglioramenti.
Analisi Qualitativa – Cosa NON fare: molti sales team tendono ad enfatizzare oltremodo il feedback relativo ai colleghi. Gli uffici commerciali e i Sales manager non possono essere quindi considerate fonti obiettive per i win/loss data. Usare quindi esclusivamente i feedback provenienti dagli uffici commerciali è un grave errore in quanto questi ultimi saranno sempre riluttanti nel evidenziare le loro reali performance. Il mercato competitivo è una facile scusa da usare per spiegare le mancanze dei Sales.
Analisi Qualitativa – Cosa fare: INTERVISTARE I CLIENTI. Usa una persona obiettiva interna o esterna alla società per condurre queste interviste. Assicurati che la persona sia un intervistatore qualificato che abbia buone doti di relazione scritta. Tenta sempre di intervistare quanti più stakeholders possibili. Importantissimo, fissa l’intervista a stretto giro, a seguito della chiusura vinta/persa della opportunità.

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5 Strategie vincenti per le aziende E.T.O. (5) – Il Delivery Plan

Ultimo appuntamento della nostra rubrica sulle 5 strategie vincenti per le aziende E.T.O (i precedenti appuntamenti 123 – 4 )
Oggi vediamo come standardizzare l’ultima fase di un progetto, il delivery plan.
Il tema che continua ad emergere è la necessità di sviluppare una procedura standard per ogni fase del progetto, dalla pianificazione  alla esecuzione e la consegna.
Proprio questa ultima può essere una sorprendente fonte di costi e difetti. Se puoi identificare una strategia per la consegna del progetto che funzioni abbastanza bene per controllare i costi in maniera ripetibile, allora puoi inserirla nella procedura.
Generalmente siamo tentati di forzare la consegna di ogni progetto per ottenere sempre il massimo risultato.
In molti casi questo approccio non vale alla fine la spesa. Risparmiare denaro su ogni consegna richiede un grande sforzo anche nella programmazione, per questo motivo potresti pensare di pianificare solo una volta a standardizzarti su un determinato sistema.
Potrebbe non essere sempre la soluzione più economica ma standardizzare il processo renderà più semplice fare previsioni e i costi prevedibili sono più semplici da pianificare.
Inoltre, la standardizzazione del delivery plan ti aiuterà molto nel caso di progetti inusuali. In alcuni casi le nuove sfide diventano ancora più difficili a causa dell’assenza di un punto di partenza. Il delivery plan può essere quel punto di partenza e darti una guida nel caso in cui tu debba affrontare un progetto inusuale che per il quale una strategia di consegna standard è irrealizzabile.
Per migliorare la consegna del progetto e fare un buon piano, occorre avere le giuste informazioni e le persone in grado di analizzarle. In questo modo puoi tagliare i difetti e trovare i colli di bottiglia. Prova ad assicurarti sempre di non prendere decisioni basate su informazioni esigue, magari su un solo precedente.
In conclusione, la costruzione di un vantaggio competitivo spesso si riduce all’adozione di procedure sistematiche per le differenti fasi e attività di produzione.
Le realtà Engineering To Order affrontano alti costi e una grande rosa di rischi, per questo motivo elaborare strategie per aumentare i margini e creare solide relazioni commerciali è la chiave per un successo duraturo.
A presto per una nuova rubrica!

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5 Strategie vincenti per le aziende E.T.O. (4) – Gli Stakeholder

Eccoci al nostro quarto e penultimo appuntamento, per leggere gli articoli precedenti segui i seguenti link : 123.
Oggi parliamo di Stakeholder e di come ottenere il loro supporto e la loro collaborazione.
Si definisce Stakeholder ciascuno dei soggetti direttamente o indirettamente coinvolti in un progetto o nell’attività di un’azienda.
Ottenere il supporto degli Stakeholder è impegnativo ma necessario se si vuole che l’azienda abbia il polso della situazione e consolidi le relazioni più importanti. Ancora una volta, probabilmente il modo più utile è definire un processo formale ed una serie di step per promuovere il supporto e la collaborazione.
Il processo dovrà essere quanto più flessibile possibile in modo da poter essere applicato nel maggior numero di casi. A questo proposito, una buona idea è chiedere agli Stakeholder di svolgere periodiche auto valutazioni piuttosto che realizzare una strategia statica che probabilmente non sarà in grado di accompagnare negli anni l’azienda;
La definizione del processo deve sempre partire con la identificazione degli Stakeholder. Deve essere il punto di partenza in quanto anche le aziende con una lunga storia possono a volte aver perso di vista gli Stakeholder.
In questa fase è molto meglio partire con un ampio elenco e restringere la lista in un secondo tempo per non rischiare di perdere qualcuno di importante. Questo è molto importante, non temete di coinvolgere quante più persone possibili, ci sarà tempo per sfoltire la lista.
Il passo successivo potrebbe essere l’ordinamento della lista. E’ importante capire la priorità di ogni soggetto. Alcuni sono più importanti di altri e le priorità possono cambiare nel tempo.
Prova a vedere in che modo i ruoli ruotano nello scenario attuale della società con particolare attenzione lo scenario attuale impatta sulla rotazione dei ruoli di ogni Stakeholder per comprendere quanto e quando occorre che vengano coinvolti.
Il coinvolgimento richiede tempo ed energia, bisogna essere efficienti nell’individuare il giusto momento in cui spendere queste risorse.
Dopo di ciò, è il momento di fissare gli obiettivi, un piano, un crono-programma e muoversi per conseguire il risultato.
Ricapitolando :
  • Identifica gli Stakeholder;
  • Ordina la lista;
  • Fissa gli obiettivi;
  • Consegui il risultato.
Ho lasciato abbastanza vaghe le fasi in quanto la migliore strategia di coinvolgimento varia a seconda del tipo di azienda e del contesto. E’ molto meglio sviluppare un meccanismo per creare strategie piuttosto che con una singola strategia siccome il primo approccio è sostenibile e ripetibile.
Comprendi in che modo coinvolgere gli Stakeholder più importanti con il miglio impiego di risorse e quindi spostati lungo l’elenco in base all’importanza e a quanto impegno ci vorrà.
Il risultato finale è un ciclo di passaggi che puoi usare per trovare, priorizzare e coinvolgere tutti gli Stakeholder. Molto dipende dai bisogni specifici della tua azienda ma fai del tuo meglio per definire un processo che sia a prova di futuri cambiamenti, un processo generale che possa essere applicato ancora e ancora in quanto parte del processo di valutazione.
Correggere vecchie strategie e vedere in che modo hanno funzionato dovrebbe probabilmente essere parte del tuo processo in modo da permetterti di scartare ciò che non funziona e stimolare ciò che invece contribuisce al conseguimento dei risultati.
A presto per il quinto e ultimo appuntamento di questa rubrica.

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